Storia dei Simboli
Prima di parlare della storia dei simboli, dobbiamo sapere che la parola “Simbolo” deriva dal greco Symbolon, ossia “Segno“.
Ma la radice della parola stessa deriva dal verbo Symballo, ossia “mettere insieme” parti distinte.
Questi simboli erano solitamente una tessera o un frammetto di ceramica che veniva diviso in due parti in occasione della stipula di contratti materiali, affettivi o spirituali. Ognuna delle parti ne conservava un pezzo e rimaneva vincolata al patto, e lo riconoscevano tramite l’unione delle parti.
La sua funzione odierna, rispecchiando quella originaria, è quindi quella di legare il significante ed il significato.
Di fatto, il Simbolo è una crittografia esoterica e psicologica, che permette di vincolare in modo sottile e nascosto un messaggio iniziatico o inconscio. La sua funzione è quella di riportare in superficie una conoscenza sepolta.
I miti, le leggende e i racconti delle fiabe sono infatti piene di simbolismi proprio a questo scopo: grandi archetipi universali che rimandano alle storie individuali.
Infine, per essere definito tale, un Simbolo richiede tre caratteristiche:
- La ricorrenza, ossia il fatto che in epoche e civiltà diverse conservi il suo significato;
- L’esistenza di una dimensione esoterica, filosofica o sacra, che lo situi oltre la pura interpretazione psicologia o affettiva;
- L’universalità, che contribuisce a distinguere il simbolo dal segno.
I simboli come immagini dell’inconscio
I contenuti dell’inconscio non sono espressi per mezzo di parole, ma vengono veicolati tramite immagini. Nei sogni, per esempio, i pensieri, i desideri e i sentimenti rimossi vengono criptati e presentati sottoforma simbolica. Ogni sogno nasconde infatti un significato importante, ma senza una corretta interpretazione questo rimane inaccessibile alla coscienza.
I simboli permettono quindi a dei contenuti inconsci di liberarsi, e anche se lo ignoriamo, tutti portiamo dentro di noi questa conoscenza arcaica, che lega l’individuale al collettivo (vedi lavori di Carl Gustav Jung).
La conoscenza dei Simboli apre quindi la strada alla conoscenza del proprio inconscio e delle sue attività.
I simboli del resto fanno parte della nostra vita quotidiana, ed ognuno di noi opera senza sosta un’attività di decodifica (basta pensare alle pubblicità). In presenza di un simbolo, si manifestano prima di tutto le percezioni soggettive; in secondo luogo, i riferimenti culturali; infine compare la realtà effettiva dell’oggetto. Solo questa ultima lettura si rivela oggettiva e ci mostra il significato universale del Simbolo.
L’occultamento come protezione
Le opere spirituali, esoteriche e religiose hanno sempre usato i simboli per criptare i contenuti. Ma perchè gli insegnamenti vengono oscurati?
Lo Zohar (Libro dello slendore) dice questo:
“I Simboli sono l’essenza stessa dell’insegnamento.
Più lo spirito si risveglia e più il simbolo, il cui significato è infinito, lo arricchisce,
poichè ciò che è visibile è il riflesso di ciò che è invisibile.
I testi religiosi rispettano tutti una forma simbolica, in quanto la lettura esige un lavoro di interpretazione. I miti, le leggende e le storie tradizionali rivelano altrettanto bene questa dimensione simbolica sotterranea.
Del resto, lo stesso Cristo biblico parlava attraverso parabole, non rivelava direttamente il messaggio spirituale. La parabola serve a proteggere il messaggio. Solo chi possiede le qualità necessarie ad accoglierlo, cioè la purezza di cuore e di spirito, può riceverlo.
La stessa forma simbolica dei messaggi esoterici è una forma di protezione. Essa protegge il messaggio attraverso le epoche senza subirne modifiche. Permette così di sottrarre l’insegnamento ad un’eventuale censura da parte di poteri religiosi o politici del periodo storico. In questo modo si garantisce la neutralità e l’immutabilità del messaggio stesso, dando un’illusione di innocenza.
L’insegnamento esoterico
A questo punto nascono due tipi di insegnamento simbolico: quello essoterico e quello esoterico. Il primo è dato in forma diretta e perciò non esige nessuna riflessione, nessun lavoro. Il secondo invece pretende l’accesso al significato attraverso uno sforzo, il superameto di una prova, dopo un lungo percorso.
Potremmo descrivere la dimensione essoterica come profana, in quanto si fonda sull’assenza di un profondo messaggio.
La dimensione esoterica è inece sacra e necessita di un’iniziazione. Comporta un senso profondo, e solo colui che cerca, che si apre alla traformazione interiore (leggi anche l’articolo sul V.I.T.R.I.O.L.), che studia cercando di comprendere, trova la chiave ed ha così accesso all’essenziale.
Questa dimensione non appare subito, non è in superficie. L’unico modo di intenderla, è la ricerca volontaria tramite la riflessione e la meditazione. Tutte le opere scritte e gli insegnamenti orali sono soltanto un aiuto – anche se fondamentale – e non possono sostituire questo lavoro.
La comprensione del simbolo non può che essere interiore.
Questa comprensione non può essere soltanto mentale, deve essere un’acquisizione di conoscenza totale, al contempo intellettuale, emotiva e spirituale.
Storia dei Simboli
In questa pagina analizzeremo il significato dei più famosi Simboli della storia del nostro pianeta.
Magia, alchimia, leggenda e filosofia si dispiegheranno nei millenni per ritrovarsi tutte allo stesso punto: il grande Mistero della Vita.
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- Albero della Vita o Yggdrasil – L’unione tra Cielo e Terra (Celti e Norreni)
- Ankh o Croce ansata – La chiave della Vita (Egitto)
- Bastone di Asclepio o Esculapio – Il simbolo della medicina (Grecia)
- Caduceo o Bastone di Hermes – Il simbolo della giustizia (Grecia)
- Croce – L’incontro tra materia e spirito
- Drago – Il simbolo della forza (Galles e Cina)
- Evil Eye o Occhio di Allah – L’amuleto contro il malocchio (Turchia e Grecia)
- Fiore di Loto – Il simbolo del Buddha (Tibet)
- Mandorla – Il simbolo della santità
- Maneki Neko – Il gatto portafortuna (Giappone)
- Mano di Fatima o Hamsa – Il simbolo della fede (Arabia)
- Mano Cornuta e Mano Fica – La protezione dagli jettatori (Italia)
- Occhio di Horus – Il simbolo della conoscenza (Egitto)
- Onniveggente Occhio – Il simbolo degli Illuminati (Egitto)
- Occhio di Santa Lucia – Il simbolo della purezza (Italia)
- Occhio di Shiva – Il simbolo della saggezza (India)
- Pentacolo o Pentalfa – Il simbolo magico protettivo
- Pietra forata – Il simbolo della Grande Madre
- Rune – Il viaggio dell’Eroe (Norreni)
- Shiva Lingam – Il simbolo della Creazione (India)
- Spirale – Il simbolo dell’evoluzione, dell’ascesa e dell’eterno divenire
- Stella di David – Il legame tra Spirito e Materia, la fusione dei Quattro Elementi (Israele)
- Svastica – Il simbolo della salute (India)
- Triquetra – Il simbolo della Triplice Dea (Celti)
- Triplice Dea – Le fasi della Luna e della Vita
- Triskel o Triscele – Il simbolo del movimento cosmico (Celti)
- Uovo cosmico – Il simbolo della nascita/rinascita (Celti e Indiani)
- Uroboro o Ouroboros – Il simbolo dell’infinito (Alchimia)
- V.I.T.R.I.O.L. – Acronimo del Viaggio Alchemico
- Yin-Yang – Il simbolo della dualità e dell’Equilibio (Cina)
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